Il lutto è il sentimento di dolore che si prova per la perdita, in genere, di una persona cara. In psicologia si identificano con il costrutto del lutto tutti i forti sentimenti e stati mentali derivati da accadimenti più o meno improvvisi che generano sofferenza o che hanno un forte impatto psicologico e/o che presuppongono una modifica nella vita della persona: si va quindi dalla perdita del lavoro alla separazione, dall’interruzione di un legame significativo alla morte di una persona cara ecc. (Pesci, 2014).

L’elaborazione del lutto consiste in una ricostruzione di una nuova struttura di significato, nel trovare una nuova modalità di senso nell’organizzazione dell’esperienza. Quando il lutto progredisce il sopravvissuto integra gradualmente la «storia dell’evento» della morte all’interno della sua narrativa di vita ricavando una sicurezza di attaccamento dalla «storia passata» di una relazione con la persona deceduta: man mano che la perdita viene integrata la persona riconosce la realtà della morte, mantiene un accesso ad emozioni agrodolci in forma modulata, rivede la rappresentazione mentale della persona deceduta e la natura del legame, formula una coerente narrazione della perdita e ridefinisce obiettivi e ruoli di vita (Pesci, 2014).

Psicoterapia e sostegno psicologico del lutto sono forme di intervento che mirano ad aiutare le persone ad affrontare il dolore e il lutto in seguito alla morte (avvenuta o imminente) dei propri cari, ma anche di fronte a grandi cambiamenti di vita che scatenano intensi sentimenti di dolore (ad esempio, il divorzio/separazione).

Quando una persona è così disattivata per il suo dolore e si sente sopraffatta dalla perdita (avvenuta o imminente) nella misura in cui i suoi processi di coping consueti sono disabilitati o non funzionali, in questo caso occorre facilitare l’espressione delle emozioni e il pensiero della perdita, compresa la tristezza, l’ansia, la rabbia, la solitudine, il senso di colpa, il sollievo, il senso di isolamento, la confusione ecc. (Neimeyer, 2006).

Tali interventi facilitano il processo di risoluzione delle reazioni naturali per la perdita e si possono attivare anche quando una persona soffre di “lutto anticipatorio”, per esempio una preoccupazione su una persona amata la cui morte è imminente o probabile.

Vi è una distinzione tra sostegno psicologico e psicoterapia del lutto. Il primo cerca di aiutare le persone che si muovono attraverso un “semplice” dolore relativo alla perdita di una persona cara; la terapia, invece, prevede l’utilizzo di procedure cliniche per le reazioni traumatiche (o “lutto complicato”), ovvero quando la reazione di dolore si prolunga o si manifesta attraverso alcuni sintomi fisici o comportamentali o attraverso una risposta al di fuori della gamma della “normalità culturale” (Neimeyer, Baldwine Gillies, 2006; Neimeyer et al., 2011; Neimeyer, 2012).

Il principio di aiutare i pazienti ad elaborare e integrare la storia-evento della morte può essere perseguito usando numerose procedure che possono essere scelte sulla base dei bisogni, delle forze e delle preferenze specifiche del cliente così come delle particolari competenze del terapeuta (Neimeyer, Baldwine Gillies, 2006; Neimeyer et al., 2011; Neimeyer, 2012).

Il terapeuta può attingere ad un’ampia gamma di metodi per aiutare i pazienti a cercare di trovare un significato alla storia-evento della morte così come alla loro storia di vita nel periodo immediatamente successivo. Le forme «narrative» per elaborare la storia-evento della perdita spaziano da procedure altamente esplicite di maggiore attinenza al lutto iniziale (o evitato), alle procedure più letterarie e metaforiche che aiutano l’integrazione a lungo.