La mindfulness (consapevolezza) è uno stato mentale, una modalità dell’essere, non finalizzata ad uno scopo.

Consente di stare nel presente così com’è e di permettere a noi di essere, semplicemente, in questo momento.

Potremmo, quindi , definirla come uno stato non concettuale, non verbale-discorsivo. Quindi come il raggiungimento della consapevolezza di sé e della realtà nel momento presente e in maniera non giudicante.

Questa consapevolezza può essere raggiunta attraverso la messa in pratica di particolari tecniche di meditazione derivanti da quelle impiegate nel buddhismo.

In altre parole, la pratica della mindfulness vede come suo fine principale il raggiungimento di un grado di consapevolezza massimo attraverso il quale l’individuo dovrebbe raggiungere uno stato di benessere.

Infatti, divenendo consapevoli e non critici nei confronti di sé stessi e della realtà, è possibile riuscire a controllare e a gestire le emozioni, sensazioni e pensieri negativi che possono portare ad uno stato di disagio.
E’ necessario prestare attenzione alla realtà nel momento presente, in maniera oggettiva e distaccata .

E’ importante non considerarla una forma di trance: è necessario che l’individuo sia lucido e presente.
Inoltre non può essere considerata ai pari di un’esperienza mistica: anche se alla base ci sono tecniche di meditazione che derivano dalla filosofia buddhista, essa non rientra in quella corrente di pensiero.
Per finire è importante ricordare che potremmo definirla come uno strumento a cui ricorrere per favorire il benessere psicologico ed emotivo del paziente, ma non deve essere considerata una psicoterapia a sè stante.