“Potete parlare quanto vi pare dei vostri libri di testo
Oggi imparate questo pezzo e domani ne imparate un altro.
Vi dicono fate così e cosi.

Ma in realtà quello che voi dovreste fare
È guardare il vostro paziente
E capire che tipo di uomo e di donna sia.
E poi trattarlo in modo che possa rispondere al suo problema,
che è sempre qualcosa di unico”.

(Milton H. Erickson)

Il termine “ipnosi” (dal greco “hypnos” sonno) venne utilizzato per la prima volta da J. Braid nella prima metà dell’ottocento considerando le analogie che sembravano esserci tra sonno fisiologico e la condizione creata dai magnetizzatori.

Ora sappiamo che il sonno e l’ipnosi sono due realtà completamente diverse: in quest’ultima sono coinvolti aspetti neuro-psico-fisiologici particolari non presenti nel sonno.

Consideriamo, infatti, l’ipnosi come una condizione sia psicologica che neurofisiologica in cui il paziente può pensare, comportarsi, come in un normale stato di coscienza avendo abbassato il livello di distrazioni., riuscendo a mantenere il controllo sulla volontà

Secondo Erickson, l’ipnosi rappresentava la strada preferenziale per mettere in atto delle strategie terapeutiche sottili ed implicite, che con l’utilizzo dei paradossi, delle manipolazioni costruttive, delle metafore e di altre figure retoriche, promuovevano le capacità auto terapeutiche, insite in ogni individuo, ma non sfruttate completamente, quando non addirittura ostacolate dall’individuo stesso

Quando si decide di utilizzare questo strumento terapeutico per curare, ad esempio, una dipendenza è fondamentale che l’alleanza e il rapporto di fiducia si sia creato in modo stabile.

È così infatti che durante la seduta si possono spalancare le porte percettive ed emotive di entrambi gli attori, tutti i canali comunicativi e venga sentita dal paziente non solo la presenza fisica del terapeuta, ma soprattutto quella emotiva. Come abbiamo accennato l’ipnosi di Erickson viene anche definita ipnosi naturalistica, nel senso che
vede quella capacità di auto associazione e ristrutturazione come un fenomeno naturale che va solo aiutato e catalizzato.
Per Erickson “L’ipnosi non altera la persona, non altera la sua esperienza di vita passata. Serve a permetterle di imparare di più su sé stessa e ad esprimersi più adeguatamente”.

E voglio che tu scelga un momento nel passato in cui eri una bambina piccola piccola. E la mia voce ti accompagnerà. E la mia voce si muterà in quelle dei tuoi genitori, dei tuoi vicini, dei tuoi amici, dei tuoi compagni di scuola e di giochi, dei tuoi maestri. E voglio che ti ritrovi seduta in classe, bambina piccolina che si sente felice di qualcosa, qualcosa avvenuto tanto tempo fa, qualcosa tanto tempo fa dimenticato.“ — Milton Erickson