L’ansia è uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di intensa preoccupazione o paura, relativa a uno stimolo ambientale specifico, associato a una mancata risposta di adattamento da parte dell’organismo in una determinata situazione che si esprime sotto forma di stress per l’individuo stesso.

La sua forma patologica costituisce i disturbi d’ansia.

L’ansia è una complessa combinazione di emozioni che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto e/o respiro corto, nausea, tremore interno. Può esistere come disturbo cerebrale primario oppure può essere associata ad altri problemi medici, inclusi altri disturbi psichiatrici. I segni somatici sono dunque un’iperattività del sistema nervoso autonomo e in generale della classica risposta del sistema simpatico di tipo “combatti o fuggi”.
Quindi, sebbene un certo grado di ansia sia funzionale anche in attività che richiedono impegno, concentrazione, attenzione a non sbagliare e quindi, come ci insegna la legge di Yerkes e Dodson (1908), un giusto grado di ansia ci permette di essere più performanti, essa può travalicare dai suoi aspetti adattivi dando origine ai disturbi d’ansia (Andrews, Creamer, Crino, 2004).
L’ansia comprende una costellazione di sintomi cognitivi, emotivi e comportamentali.
I sintomi cognitivi dell’ansia sono:

  • senso di vuoto mentale
  • sensazione crescente di allarme e pericolo
  • insorgenza di immagini, ricordi e/o pensieri negativi
  • adozione di comportamenti protettivi cognitivi
  • sensazione di essere osservati e/o di essere al centro dell’attenzione altrui.

Gli attacchi di ansia sono caratterizzati anche da sintomi comportamentali, tra i più frequenti troviamo l’evitamento, ovvero il tenersi lontani da tutte quelle situazioni che possono provocare ansia. Ciò ha un impatto negativo soprattutto quando l’evitamento riguarda situazioni utili all’individuo (ad es. prendere i mezzi pubblici, parlare in pubblico, sostenere un esame, ecc.). Alle volte, tali limitazioni vengono ovviate tramite il ricorso a un accompagnatore o ad altri tipi di comportamenti protettivi tipo assumere ansiolitici al bisogno. In alcuni casi la persona ansiosa può adottare comportamenti passivi e di sottomissione.

Più noti sono i sintomi fisici dell’ansia, tra cui:

  • tensione
  • tremori
  • sudorazione elevata
  • palpitazioni
  • aumento della frequenza cardiaca
  • vertigini
  • nausea
  • formicolii
  • derealizzazione e/o depersonalizzazione

Quali i trattamenti per l’ansia ?

Una delle terapie d’elezione nella cura dei disturbi d’ansia, assieme alla terapia cognitivo comportamentale, e considerata da diversi studi internazionali, è l’ipnosi.
Quella Ericksoniana è particolarmente indicata in questi disturbi in quanto favorisce uno stato di rilassamento profondo che contrasta le reazioni fisiche tipiche dell’ansia..(tachicardia, senso di soffocamento, agitazione, disturbi a stomaco ed intestino, vertigini, palpitazioni, sudorazione improvvisa o eccessiva ecc…).
L’ipnosi Ericksoniana aiuta le persone a trovare risorse nuove per affrontare i problemi
e può quindi facilitare la persona nel gestire l’agitazione ed i momenti di difficoltà nel presente.
Attraverso le tecniche di desensibilizzazione è possibile attenuare l’impatto emotivo di alcune situazioni e quindi ridurre l’angoscia ad esse associata.
Le tecniche dell’affetto ponte e della regressione ipnotica permettono di “aggiornare” vecchie esperienze, in cui la persona ha provato forte ansia, con risorse non presenti all’epoca di quei fatti.
Questo rinforza nel paziente il senso di autostima perché lo fa sentire in grado di affrontare situazioni simili nel presente.
Ciò accade perché, tutti gli studi condotti sul problema, dimostrano che le esperienze passate in cui si è provata angoscia rinforzano la reazione ansiosa che si ha in situazioni simili nel presente.
L’ipnosi permette di proiettare la mente nel futuro verso esperienze positive che rassicurano e rendono la persona più sicura nei confronti delle situazioni che creano la problematica.